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Renata Dionigi

Materialità e pensiero

Esperienze e relazioni di una donna della Libreria delle Donne di Milano

Da Miopia n.34, luglio 1999, numero monotematico RELAZIONI FEMMINILI

 

 

Se penso ai miei rapporti con le donne della libreria, io che da anni la gestisco quotidianamente, li vedo attraversati dalla pratica politica delle donne, che ha l’esperienza e la relazione come modalità centrale.

Non posso però parlare di rapporti senza nominare il progetto e il desiderio, perché è proprio intorno al progetto e al desiderio di ciascuna di sostenerlo che si costruiscono le nostre relazioni. La Libreria vive perché le donne che la gestiscono ne vogliono fortemente tenere aperto lo spazio.

Questo desiderio forte ci ha consentito di superare problemi e conflitti, che ovviamente si sono presentati, attraverso l’invenzione di alcune pratiche, generate quasi spontaneamente e poi tradotte in pensiero e parola.

Lavorando insieme abbiamo imparato a vivere la nostra differenza e disparità - di età, di interessi, modi di vivere, competenze ecc. - come elementi arricchenti e di crescita. Oltre ad imparare a riconoscere l’autorità femminile, a sapere cioè che tra noi ci sono donne che hanno un “di più” di sapere e di esperienza e che tale “di più”, se è messo in circolo attraverso relazioni di scambio tra di noi, costituisce forza per tutte.


La Libreria delle Donne di Milano
(Link da www.libreriadelledonne.it)

Da questa consapevolezza e dalla sua accettazione è nato l’affidamento, rapporto tra due soggetti in cui chi si affida chiede alla donna alla quale riconosce un “di più” di aiutarla a realizzare il proprio progetto, e quest’ultima ne guadagna a sua volta in visibilità e autorevolezza.

Io stessa, conscia della mia poca esperienza politica, nella gestione della Libreria mi sono fin dall’inizio istintivamente rivolta a una donna alla quale riconoscevo un sapere politico superiore, oltre che al mio, a quello delle altre: riconoscerle autorità mi ha dato la concreta possibilità di misurarmi in un progetto in cui mi identificavo intensamente e che volevo realizzare ad ogni costo.

Grazie a questa pratica, che non è esente da conflitti, in Libreria si sono allontanate sterili competizioni e invidie riuscendo a liberare desideri che si sono trasformati in progetti concreti; la loro riuscita e il fatto che la libreria è aperta da più di 25 anni è un riscontro positivo per tutte e un apporto al progetto comune.

Tutto questo è ovviamente la sintesi di un cammino durato anni, cammino che ognuna di noi ha intrapreso con i propri tempi e strumenti, facendo di questo luogo un ambito di modificazione personale e politica. La Libreria è ora un luogo dove materialità e pensiero s’incontrano quotidianamente, dove la necessità lascia spesso posto al piacere. Un luogo che mi dà la misura e il senso di quello che sono e che riesco a realizzare insieme alle altre.

Renata Dionigi

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