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Maria Cortiana

Il treno della vita

(Da Miopia n.30, settembre 1997)

Prima di diventare così vecchia,

vivevo nel primo vagone del treno della vita.

Ero attenta, attiva, sempre all’erta a tutto.

Poi sono passata piano, piano,

al secondo, al terzo vagone,

fino all’ultimo.

Mi sono seduta nell’ultimo sedile

tutta sola,

intirizzita,

avvilita.

Mi passavano accanto in molti

ma nessuno mi guardava.

C’è chi dice

che quando si è vecchi

si ridiventa bambini.

Ai bambini veri

tutti fanno carezze

attenzioni e regali,

e dicono:

Oh che bella bambina!

Oh che bel bambino!

A me povera vecchia

seduta sola, nell’ultimo vagone

nessuno dice:

Che cosa fai povera bambina

qui tutta sola?

Maria Cortiana


Maria Cortiana è un personaggio. Un folletto dei boschi, una simpatica streghetta. Infatti vive sola sulla montagna, in un casolare incredibilmente “sgarrupato”, in una contrada pressoché deserta. E’ assai vecchia, furba, forte, lucida. Di giorno gira i boschi a raccogliere erbe selvatiche, fiori, funghi, legna. E nelle lunghe solitarie serate scrive poesie e racconti.

Questa è una poesia che Maria mi ha regalato estraendola a caso da una pila di strane carte colorate e sbiadite, sparse per tutta la casa, sui vecchi mobili, sulle sedie. Carte che, si intuiva, in precedenza dovevano essere servite per i più svariati imballaggi. E poiché Maria da piccolina aveva imparato a leggere e a scrivere, ha continuato a farlo per tutta la vita, come un’arte, uno svago, un mestiere.

Maddalena Finozzi

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