Clementina Rabuffetti
Intervista a Petra Naumann, ostetrica
Da Miopia n.34, Luglio 1999 - Numero monotematico intitolato “Relazioni femminili”
Clementina Rabuffetti è omeopata ed esercita in Berlino, anche con pubblico di lingua italiana. (Berliner Str. 140, 10715 Berlin–Wilmersdorf - Telefono (0049)030-7813904
Faccio quattro chiacchiere con Petra Naumann, ostetrica esperta, Che da sette anni assiste le donne durante la gravidanza e il parto in casa.
Petra, quali donne possono contare sul suo aiuto per il parto?
«Quelle che hanno una gravidanza normale, senza complicazioni. A Berlino il tre per cento dei bambini nasce in casa, non è una cifra alta».
A me pare altissima, visto che questa possibilità in tanti altri posti non esiste, o meglio esiste solo sulla carta, ma non ci sono levatrici disponibili.
«Il tutto iniziò nel 1980 - continua Petra - quando tre ostetriche cominciarono ad offrire assistenza per il parto in casa. Oggi a Berlino ce ne sono 40 che seguono gravidanze e parti in casa; inoltre esistono quattro “case della nascita" dove si partorisce con l’assistenza dell’ostetrica e poi si torna a casa, e una “casa della nascita" in cui c'è anche il medico».
Com’è la situazione fuori Berlino?
«In campagna c’è una richiesta crescente, ma mancano le ostetriche disponibili. E‘ difficile lasciare l'ospedale|e dopo tanti anni; più una levatrice si affida agli apparati, meno avrà la fiducia in se stessa e nelle sue pazienti».
Che cosa è necessario per poter partorire in casa?
«Per me è importante fin dal primo colloquio chiarire quanto una donna ha paura, se ha fiducia in se stessa, a partire da quale momento può passare la responsabilità all’ostetrica. II mio compito è quello di accompagnare la donna, sostenerla, appoggiarla, ma in realtà è la donna che “fa" il parto, è lei che decide. Io evito interventi profilattici innaturali, come l’incisione del perineo, che pratico solo in casi di emergenza».
Quali sono gli altri interventi profilattici frequenti in ospedale?
« Mettere l'ago per una eventuale flebo, far partire in modo artificiale un parto che ritarda, somministrare medicinali non necessari, come quelli per prevenire emorragie o quelli per far contrarre l‘utero dopo il parto. Tra l'altro, la mia esperienza di 300 parti in casa - chiarisce Petra — mi ha dimostrato che le emorragie sono molto rare, io non ne ho mai vista una».
Non ha paura che possano insorgere complicazioni?
«Il parto non è calcolabile, può sempre succedere qualcosa. Per esempio, un bambino su 200 nasce con gravi difficoltà respiratorie e deve essere portato subito all’ospedale. Sono bambini che hanno questo problema già nella pancia, ma non esiste una macchina capace di scoprirlo; questi bambini sono già deboli prima di nascere».
Può succedere che si decida di portare la donna all’ospedale?
«Sì, succede nel dieci per cento dei parti, per sfinimento e debolezza, o perché ci vuole l’estrazione con la ventosa, la flebo per le doglie o perché la donna desidera l'anestesia».
(Qui mi permetto una parentesi omeopatica: molte delle difficoltà che insorgono durante il parto - doglie troppo deboli o troppo forti, collo dell’utero rigido, paure ecc. — possono essere superate grazie all’omeopatia).
Petra, non è pesante fare questo lavoro, essere sempre pronta a correre, avere poco tempo libero?
«Amo il mio lavoro; sono felice quando un bambino nasce sano» mi dice Petra sorridendo.
Quale è stata la sua esperienza più bella?
«Si ripete ogni volta: è vedere il legane tra mamma e bambino; per esempio, se un bambino è molto debole o non respira bene e la madre Io prende, lo accoglie, gli parla, il bambino reagisce subito, il respiro si normalizza, le forze ritornano».
C'è qualcuno che è contro il parto in casa, oggi?
Certo, le riviste mediche parlano di levatrici irresponsabili e criminali. Alcuni ginecologi dicono che è un mestiere da proibire. Qualcuno collabora con noi, ma i più ci vedono come concorrenti».
E le colleghe che Lavorano in ospedale?
«I rapporti con loro sono migliorati, la concorrenza non è poi cosi forte».
Suona il telefonino, Petra deve correre, c'è un bambino in arrivo, un bambino che comincerà a sua volta in un modo antico, nella sua casa, nel lettone della mamma. Ben arrivato! e grazie a Petra per l'intervista.
Clementina Rabuffetti