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Le Donne dell'UDI di Omegna

Flippate via per le cause perse

Da Miopia n.15, dicembre 1992

 

 

Noi dell’UDI abbiamo dei cuoricioni, quindi ci flippiamo sempre via per le cause perse: d’istinto capiamo che lì c’è da soffrire e allora ci buttiamo a corpo morto, perché a noi piacciono appunto quelli che non vincono mai, come succede alle donne da un bel po’ di secoli e forse da sempre addirittura... Cosi quando il nostro amico Renato Sacco, che è un prete al quale abbiamo fatto l’oroscopo per augurargli bene - ci ha detto quasi in anteprima dell’iniziativa “pazzesca” dei Beati costruttori di pace che si propongono di andare a Sarajevo a far scandalo (nel senso evangelico!) e scudo umano, subito la nostra “portavoce” s’è iscritta nella lista dei matti... Intanto, le altre udine han deciso di “starci tutte” alla proposta pacifista, esprimendo serissime e nobilissime motivazioni che qui vi risparmiamo perché siete benissimo in grado di immaginarvele, e cosi - ora - siamo tutte in lista d’attesa per partire per Sarajevo, almeno teoricamente, e pur augurandoci sanamente di poter star qui (grazie a qualche “tavolo di pace” che nel frattempo riesca a dichiarare una tregua fattibile) e di non dover rischiare la vita, qualcuna di noi ha incominciato a farsi allettare anche dall’aspetto insolito di questa spedizione di pace che prevede l’invio di persone normali anziché dei soliti “uomini forti” che di solito compongono gli eserciti e i contingenti.

Stavolta, invece dei Rambo gasati o dei giovani “nel pieno della loro virilità”, partono le persone, le vere normali persone umane qual’è “la gente comune”, che normalmente (come appunto noi dell’UDI che pure manteniamo orgogliosamente aspetto vispotto) soffre regolarmente di sciatiche, cervicali, artrosi, ernie jatali, allergie e difficoltà intestinali, per non dire di coliti, depressioni e somatizzazioni (piantiamola lì di fingerci appena uscite dal Mulino Bianco: sappiamo bene che tre quarti della popolazione del Bel Paese - compresi i giovani ed i bambini! - ha ricorrentemente i propri guai e va da un’analisi a una lastra alle fisioterapie ai fanghi per poter “tirare avanti”...).

Si finge sempre che gli eserciti ed “contingenti” siano composti da una serie perfetta di Superman immortali ai quali non capita nemmeno di starnutire: non venitelo a dire a noi donne che - conoscendo i nostri uomini - l’abbiamo smascherata da un pezzo la mistica del vincente che discende direttamente da quella dell’uomo forte! La gente normale - specialmente quella “bianca” - come noi che “siamo l’Europa” - è fatta di persone che son tutte più o meno minate nel fisico o nel morale (altroché presunta supremazia della razza bianca, come ancora cerca di dire qualcuno che non si rassegna né ai propri brufoli né alla propria lombaggine impellente, altroché! ).

A proposito, vi facciamo presente che “ci siam flipplate via” anche per metter su a Omegna l’associazione Nonsoloaiuto fra noi “autoctoni” e i ragazzi immigrati dall’Africa: per ora, siamo diventate amiche di quattro ragazzoni senegalesi cosi dolci e belli che guai a chi ce li tocca. Ve ne parla Augusta su questo stesso numero[*].

Collettivamente, possiamo dirvi come Maar - che a Dakkar era sarto e faceva “les borderies” mentre qui fa il tornitore ed abita con gli altri tre amici ha definito la causa dei nostri fatidici “esaurimenti nervosi” che tanto lo incuriosivano: dopo che noi gli abbiamo spiegato - felici di poterci sfogare - cosa soffriamo e come ci si sente “da esauriti”, ha assentito con la sua bella faccia di bambino furbo e ha esclamato “Capito! è l’asma!” “Nooo” abbiamo gridato “è ben peggio, ci si sente questo, si prova quello, pare che, ecc. ecc. ecc.”. E lui ha concluso “Ah, capito perché: perché per voi bianchi tutto deve andare come voi volete, noi invece sappiamo che tutto va come può...”.

 

Le donne dell’UDI di Omegna

 

[* Si tratta dell’articolo di Augusta Baldioli II limbo dei negretti, pubblicato in questo stesso aggiornamento di Miopia online luglio 2015]

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