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Augusta Baldioli

Non so voi

Da Miopia n.21, settembre 1994

 

Non so voi, ma io appartengo a quella categoria di persone che - da almeno venticinque anni - han continuato e continuano a far sottoscrizioni, petizioni, manifestazioni ed “iniziative”. “Diffondo” riviste, giornali, documenti, volantini, libri, cartoline. Raccolgo denaro, suppellettili, vestiario, alimenti, elettrodomestici, mobili, biciclette e persino motorini, e li ridistribuisco. Per “i miei negretti”, per gli amici dell’ex Jugoslavia, per i perseguitati di Amnesty International, per gli handicappati, per chi andava a Sarajevo e per chi doveva rimanerci, per le donne guatemalteche, per quelle palestinesi per quelle kuwaitiane ecc. ecc. ecc. Di me si è detto, di volta in volta, che ero comunista, che mi stavo riavvicinando alla fede, che non avevo figli, che ero nevrotica, che soffrivo di sensi di colpa. Mai smentito niente! Infatti, soffro della mia impotenza, ho sempre bisogno di “sentirmi utile agii altri”, non ho né figli né nipotini piccoli, mi piace lavorare con cattolici-evangelici ed anche islamici, e ciò che ho amato del “comunismo” mi sembra più che mai amabile ed auspicabile... È grave, dottore?!

 

Stamattina ero lì al centro commerciale a far “raccolta viveri” per l’ex Jugoslavia, con gli amici del coordinamento comunale: distribuivamo un volantino che portava scritto in grosso “La guerra non è finita” e che spiegava - per l’ennesima volta - la nostra iniziativa. Sono state molte le persone che han lasciato pasta-riso-farina-zucchero o caffè lì per i nostri scatoloni pronti a partire, ma son molte di più le altre. Quelle che rispondono “ce l’ho già”, quelle che dicono “l’ho già letto”, quelle che si fingono vermi per sgusciare via al filtro delle nostre richieste, quelle imperterrite che han la faccia da riunione dei condomini, quelle che “han già dato”, quelle che si sentono già tutti abitanti di Milano 2, quelle che non rallentano mai di fronte a niente ed a nessuno, quelle che son tutte eleganti e non possono fermarsi di fronte a degli scatoloni di pelati, quelle che si trascinano dietro i bimbi come se fossero pacchi e l’importante è portar a casa il carrello straripante.

Quelle che son tutte diverse da me nevrotica, comunista, con sensi di colpa e senza figli: dovrei dire “meglio per loro” ma - essendo pazza - non mi viene da pensarlo, e continuo a preferirmi così come sono, alla faccia del mal di schiena che affligge me e la Gabriella che mi assomiglia, poverella. Intanto, si sente già nell’aria una certa berlusconaggine: forse c’era anche prima che il cavaliere scendesse in campo, ma ora è legittimata da tutti quei tanti che son andati a votare credendo di far la schedina del Totocalcio.

Non so voi, ma a me viene una stretta al cuore soltanto a pensarci: milioni di “persone” che fanno una crocetta nella “gabina elettorale”, convinti di aver dato la vittoria al Milan di cui credono di far parte o di poter appartenere, con diritto a suddividersi i soldi dei calciatori, allenatori ed amministratori. Mah!!!

Mi viene in mente che, quand’ero giovane ed estremista, frequentavo dei maledetti gruppettari folli i quali sostenevano che il calcio e la televisione erano le droghe di Stato. Poi, naturalmente, i gruppettari si son dispersi ed alcuni di loro son diventati delle persone così serie ed insospettabili da entrare nei partiti regolamentari e farci carriera. Allora, c’era il PSI che sembrava fatto apposta: si incominciava a fare il commesso alla Coop e si poteva finire come Intini o Liguori che era più intellettuale ancora.

Io son fra quelli che han sbagliato strada e son finita nel PCI, a lavorarci quindici anni senza diventar nemmeno assessore e guadagnandoci una biro di plastica con sopra scritto USSL 57- Regione Piemonte.

È stato così che mi son ridotta ad occuparmi di extracomunitari e che in questo momento sto aspettando che Hamed e Rashid (che non han nemmeno 38 anni in due) finiscano di vedersi un film alla televisione, per poter poi - io - tornar a far la raccolta viveri per i campi profughi: speriamo che TV e calcio non rovinino anche gli africani!

Augusta Baldioli

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