Questo film ha il pregio di presentarci cammini altri nella vita maschile.
Tre uomini evadono da un carcere: uno è del tipo "carogna assoluta" (incorreggibile, finisce morto ammazzato); gli altri due sono dei poveri diavoli (non sono angeli, no) come tutti noi: che siano diventati dei delinquenti loro e non noi, è solo un caso.
I nostri eroi riescono a vestirsi da preti e come tali a trovare rifugio in un santuario dedicato ad una Madonna considerata miracolosa. Il più vecchio, uno splendido De Niro, interpreta un certo tipo di prete un po' duro e legnoso, che esteriormente può risultare non molto dissimile da un legnoso delinquente (la solitudine? la disillusione? l'amarezza? mah) mentre Sean Penn è il più giovane, un ragazzino timido e spaventato che diventa meno spaventato scoprendo una incredibile possibilità: che esistono i monaci e che lui sarebbe un bravo monaco. Che, quella del monaco, è proprio la vita tagliata per lui. Dopo la classica serie di equivoci dovuta al travestimento dei due, tutto finisce per il meglio: De Niro se ne va in Canada con la donna di cui si è innamorato (Demi Moore), mentre il ragazzo rimane tra i monaci. Tra i due, si scommetterebbe qualcosa sul monaco, molto meno sul futuro compagno di donna in difficoltà.
Anche se - a essere precisi - il suo bravo rito iniziatico, di trasformazione, il cavalier De Niro l'ha fatto: quando la bambina di lei cade in un fiume pericolosissimo, lui si getta da un alto ponte per salvarla, pur non sapendo nuotare.
Come si salverà? Cade con gli sventurati anche la statua miracolosa della Madonna: è di legno, galleggia. Scivola giù per la corrente ed è trascinata anch'essa - come era successo qualche attimo prima all'uomo con la bambina - per una rapida. Alla fine della corsa, si inabissa e poi ritorna a galla, e a lei si aggrappa il finto prete.
La Madonna fa da zattera ai naufraghi, che possono guadagnare la riva. Dove la bambina, prima muta, parla.
Miracolo? Nessuno si pronuncia, e la bambina viene affidata ad un medico. I protagonisti sono però cambiati: l'ergastolano-prete de Niro ha dimostrato il suo nocciolo di bontà, e può aspirare legittimamente a una vita libera.
Il giovane Sean Penn, con il suo nuovo amico-frate, che l'ha persino preso come amato maestro, guarda felice il suo vecchio compagno allontanarsi al braccio della sua donna. Sono entrambi davvero liberi, anche dalla propria solitudine.
Pur nella quasi assenza di donne, il film non è "maschile". Guardandolo, ti rendi conto di come il mestiere degli attori maschi non sia poi tanto difficile: bisogna mostrare una faccia dura, che non si fa impressionare da nulla, immutabile; fingere al massimo una forza d'acciaio, mascella rigida, sopracciglia aggrottate. Qui al contrario gli attori si scatenano. E se Robert De Niro caratterizza il suo prete in modo un po' rigido, fissato dagli anni (come richiesto dal suo ruolo), il giovane Sean Penn si produce a ruota libera in una bella serie di espressioni di stupore, felicità, preoccupazione, gioia.
.