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Greenfingers

Regia di Joel Hershman


Greenfingers, R.U. 2000
Con Clive Owen, Helen Mirren, David Kelly, Natasha Little


Una locandina
Una locandina

È uno dei film recenti più gradevoli da guardare e da riguardare.

Anche se basato su fatti reali, è narrato come una favola.

Il protagonista principale, Colin, è un ragazzo di 33 anni: ha ucciso senza volere, 15 anni prima, il fratello che usciva con la ragazza che egli riteneva sua. La voleva sposare. Per questo Colin e il fratello si erano presi a botte.

Colin è talmente disperato per quel che ha fatto che tutto sommato accetta la prigione con rassegnazione: “è quel che mi merito”.

Questo è l’antefatto, ora comincia la favola.

Colin cambia luogo, viene trasferito in una prigione aperta, dove i carcerati lavorano e possono anche giocare a calcio, non in uno squallido cortile ma in mezzo alla natura...

Qui Colin .consce Fergus, il suo compagno di cella. E’ un vecchio, anche malato, che accetta Colin con la sua disperazione e nello stesso tempo suggerisce, senza essere pesante, speranze di riconciliazione con la vita.

Dal film Greenfingers: Colin (Clive Owen) con l’amico Fergus (David Kelly)
Colin (Clive Owen) con
l’amico Fergus (David Kelly)

Arriva Natale: in carcere si fa festa, ci sono parenti, si balla. Ma Colin guarda il tutto dalla porta, mezzo dentro e mezzo fuori... Fergus però non lo ha dimenticato: gli consegna a tradimento un regalino.

Aperto il pacchetto, il regalo si rivela una modesta bustina di sementi.

Colin, per non fare un dispiacere al vecchio amico, va di notte a piantare i semi, pur convinto che sia tutto tempo sprecato.

Ma passa l’inverno, i semi germogliano e persino fioriscono... e profumano. Il direttore del carcere davanti a quelle piantine ha un colpo di genio e decide immediatamente di creare un nuovo settore lavorativo: il giardinaggio.

Colin si schermisce, dice che è avvenuto tutto per caso, ma il direttore insiste. Fergus e altri tre prigionieri si uniscono al nuovo gruppo.

I cinque lavorano sodo, danno il colore a vecchi attrezzi perché soldi non ce ne sono, e infine il giardino fiorisce: come dice Fergus, è come avere il cielo sopra la testa e adesso anche sotto i piedi.

Dal film Greenfingers: Colin e Giorgina (Helen Mirren)
Colin e Giorgina (Helen Mirren)

A questo punto nella fiaba deve arrivare la fata: Giorgina Woodhouse, interpretata da una magnifica Hellen Mirren, che dà vita a una sofisticata aristocratica signora, anticonformista e disposta a dare una mano ai singolari prigionieri.

Il gioco sembra quasi fatto quando Giorgina, grazie ai suoi altolocati maneggi, arriva in carcere con l’invito a partecipare all’esposizione floreale più importante del mondo: Soumpton Court.

Purtroppo un furto in una casa dove i giardinieri hanno lavorato sembra mandare tutto all’aria.

La polizia sospetta di loro, e loro sospettano di un compagno: Tony, il giovane innamorato di una ragazza del paese che fa volontariato nel carcere.

Intanto a Colin danno la libertà condizionata. Alla porta del carcere lo aspetta la seconda fata, figlia di quella Giorgina che abbiamo già incontrato. La ragazza aiuta Colin, gli trova una prima sistemazione e fa l’amore con lui.

Solo che il lavoro Colin non lo trova, anche se Primrose, questo il nome della seconda fata, lo invita ad avere pazienza.

Colin pur di fare qualcosa accetta un impiego come fattorino per il fiorista del paese. Buttando via dei vecchi fiori, l’occhio gli cade su un articolo di un quotidiano dei giorni precedenti: la polizia ora sa che i prigionieri non avevano niente a che fare con il furto nella villa! E i colleghi che lui chiama al telefono gli confermano che si è rinnovato anche l’invito a partecipare al concorso a Hampton Court.

Colin rompe apposta una vetrina per farsi acciuffare e tornare in carcere: qui assisterà il vecchio amico nella fase ultima della vita, e preparerà con altri il giardino per il concorso.

Dal film Greenfingers: Colin e Primrose (Natasha Little)
Colin e Primrose (Natasha Little)

I ragazzi del carcere non vinceranno, ma Colin ha ritrovato Primrose, innamorata di lui come lui è innamorato di lei.

Non vincono il concorso per modo di dire: come nelle fiabe, la regina in persona li vuole conoscere.

Ci congediamo da loro mentre il portone del palazzo si chiude davanti ai curiosi e il film finisce.

Ottima la colonna sonora, con una canzone struggente sull’amicizia quando muore Fergus, una sull’amore quando Colin si avvicina sessualmente a Primrose e l’ultima, quando i tre carcerati si avviano verso il palazzo reale e cantano – con le parole di The Power di Elton John – il loro dolore ripetuto, l’oscurità e finalmente... ecco la luce.

Siamo abituati al fatto che nei film il ruolo da protagonista femminile, ce l’ha sempre la figlia, la ragazza giovane e bella.

Qui invece la fata principale è la madre, che appoggia la figlia nel suo amore per Colin, anche se non immediatamente: come in ogni fiaba che si rispetti, tutti devono percorrere un pezzo di cammino.

Sicuramente, con gli anni, Primrose diventerà una donna forte come sua madre, ma lasciamo tempo al tempo...

Elena Fogarolo

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