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Sapori e dissapori

Regia di Scott Hicks.

No Reservations, USA 2007
Con Catherine Zeta-Jones, Aaron Eckhart, Abigail Breslin


Una locandina
Una locandina

Una commedia leggera, come una bottiglietta di una bibita dissetante in estate. Tante bollicine... un po’ di zucchero ... un po’ di colorante... però il tutto risulta gradevole.

Fa venire in mente le commedie con Katharine Hepburn e Spencer Tracy quando i due all’inizio fanno scintille, tanto i loro caratteri sono diversi.

Chispa, si dice in Spagna. Il film non manca certo di chispa.

Kate fa la capocuoca in un ristorante di livello alto. La sua vita è consacrata al lavoro: non solo trascorre in ristorante tutta la sera e parte della notte, ma all’alba va a quelli che in Italia si chiamano mercati generali a comprare i prodotti freschi che arrivano da tutta America e non solo.

Se non si conosce di prima mano gente che fa questo mestiere, si potrebbe pensare, con il grande clamore dei media, che fare il cuoco sia un lavoro stupendo.

Ma si sa in partenza: un giorno tocca agli avvocati, un altro ai medici, un altro ai finanzieri... tutti con una provvisoria tuta da Superman...

Nick  (Aaron Eckhart) con Zoe (Abigail Breslin)
Nick (Aaron Eckhart) con Zoe (Abigail Breslin)

Nella vita di Kate, organizzata al secondo, una vita da single perché con quegli orari una famiglia - se sei una donna - neanche pensarla, irrompe la figlioletta di una sorella morta in un incidente stradale.

Kate è l’unica parente, e inoltre la sorella le ha lasciato una lettera in cui la informa: in caso di una mia disgrazia, mi piacerebbe fossi tu, ad occuparti di Zoe.

E così accade.

Solo che non è semplice. La bambina tra l’altro non è abituata ai complessi manicaretti di Kate, sua madre andava di pizza e cibo consimile.

Intanto, al lavoro, per sostituire Kate nei pochi giorni che lei si prende per occuparsi delle cose più urgenti che le sono capitate addosso con la morte della sorella, arriva un sostituto: un ragazzo tutto diverso da Kate, allegro, espansivo, che in cucina fa andare musica operistica italiana a più non posso, e che è indubbiamente bravo.

Nick non è insensibile al dramma di Kate, con questa nipotina che non tocca cibo: con qualche trucco riesce a far mangiare alla piccola inappetente un bel piatto di spaghetti.

Kate gli è molto grata.

Nei primi tempi, non sapendo dove piazzare la bambina, Kate se la porta dietro, al lavoro. Purtroppo però il giorno dopo, a scuola, Zoe è insonnolita e segue poco le lezioni. Con la minaccia della preside di chiamare i servizi sociali se Kate non corre ai ripari, entra in casa Anna, una signora non giovane che sa come trattare i bambini, e finalmente i nuovi problemi familiari sono risolti. Almeno quelli più grossi. Solo che Zoe, nelle sue scorribande notturne al ristorante, si è invaghita di Nick, della sua allegria canterina che le ricorda la madre che non c’è più.

Kate (Catherine Zeta-Jones)<br>e Nick (Aaron Eckhart) in cucina
Kate (Catherine Zeta-Jones)
e Nick in cucina

Accudendo insieme alla bambina, i due adulti abbassano le difese e si trovano innamorati.

Poi bisticciano e Nick sparisce dalla vita di Kate, e anche da quella della piccola volitiva Zoe.

Però Kate capisce che da sola non ce la può fare, con la bambina. Va dal ragazzo a supplicarlo di non accettare un lavoro che lo allontanerebbe dalla città.

Verso la fine del film, vediamo i due che lavorano in un locale proprio, anche se modesto. Con le loro capacità, sicuro che si ingrandiranno presto.

Sono contenti e innamorati, e anche nel lavoro ci scappa qualche lungo bacio appassionato. Con gli applausi del pubblico.

Non c’è molto da aggiungere: è una commedia garbata, in cui lei non pensa sempre ossessivamente al futuro “lui” e quando lui arriva, non lo tratta neanche tanto bene.

Nella scena di seduzione finale, quando Kate va a chiedere a Nick, per favore, di non andarsene, si presenta alla porta di lui con un pentolino di salsa! La salsa è la sua arma di seduzione!

Sì, un film leggero, ma che lascia intravvedere anche aspetti crudi e reali.

Kate ha un carattere più freddo, meno espansivo del suo alter ego maschile. Ma chi l’avrebbe presa sul serio se avesse fatto andare, come fa lui, opera italiana e se avesse disquisito su che sottofondo musicale è migliore quando si fa sesso: Pavarotti o Bocelli?

Quando a Kate arriva tra capo e collo la bambina della sorella, la titolare del ristorante non si fa nessuno scrupolo a cercare di scaricarla sostituendola con un uomo senza grane familiari (e che, se le avrà, avrà anche una donna pronta a occuparsene in prima persona).

Elena Fogarolo

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